Excerpt from Le Notti Romane, Vol. 2: Sulle Ruine della Magnificenza Antica
Quaud' ecco improvviso lampo fece Visibili quei penetrali; ma furono gli occhi mm nuova mente ricoperti dal irelo tenebroso onde rimasi in aspettazione d'incogniti partenti. Apparivano poi surgere dagli avelli lentamente, 'e con mara nlioso affanno leombre, bome quando fra noi concorrono le genti in luogo dove sia accaduta qualche sciagura: e però io non intendeva questa loro nuova commozione. Vidi che già mi stain accanto il benevolo Tullio, al quale dissi Che temono ed egli rispose: Sembra loro contaminato il luogo dallo spettro Parricìda' e paventanot abbattersi in lui. Ma nondimeno si andavano adunando nelle consueta vie. E poichè le vidi rao colte in turba aninros:meute inoltrandorni con loromi confusi. Esse pexwòquatfiunque incorporee, pareano evitare il mio contatto e agombravauo la via ovunque m' inoltrai guardandomi ciascunl con vari atti di meraviglia. Mi sembrava tru correre in mattutina nebbia, perocche quasi va pore non facea uo ostacolo quelle apparenze passi miei. Intanto io tacito volge: intorno le pupille, non sazian'domi rimirare le varie sembianze di.
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